In barba ai vari meteo che il giorno prima erano diventati pessimisti tutto d'un colpo, ieri in Aprica c'è stata una bella giornata di sole, giusto con qualche innocua velatura nel pomeriggio.
E meno male, perché il freddo era notevole! -12 al parcheggio al mattino, -9 al pomeriggio prima di ripartire.
Aprica mi ha dato una buona impressione, ma in generale mi aspettavo di meglio: basta guardare la skimap per farsi un'idea del potenziale della località, che purtroppo è sfruttato solo in parte: diverse piste non vengono battute e vari impianti andrebbero sostituiti al più presto. L'esposizione a nord garantisce alle piste una buona tenuta, ma il prezzo da pagare è meno sole e rischio di ghiaccio soprattutto nei tratti più bassi.
La skiarea Aprica nasce dall'unione di tre comprensori minori.
La zona di Baradello è servita da una comoda seggiovia a 4 posti con fermata intermedia, l'impianto più giovane di tutti, che copre velocemente 800 metri di dislivello. Le piste regolarmente battute sono la Panoramica, una lunghissima blu che scende fino a valle, e una breve ma intensa rossa. Ci sarebbe anche una nera molto interessante, che arriva dritta in zona Campetti, ma a quanto pare è sempre chiusa. Diventa così una sorta di impegnativa ski-route! Oltre a questo tracciato, chi ama il non battuto può trovare a Baradello altri percorsi simpatici, spesso ben visibili dalla seggiovia, tra boschetti e amene baite di cui l'Aprica è piena.
Baradello (le foto sono anteprimi, per vedere il titolo passaci il mouse sopra)
Spostandosi a destra c'è la zona di Campetti, una sorta di mini-Tonale, con brevi blu a ridosso del paese servite da 3 skilift e una quardiposto. Per chi vuole spostarsi da Baradello a Palabione consiglio il collegamento alto, passare di qui è molto più scomodo. Si potrebbero anche tagliare le piste in orizzontale, ma il rischio di impattare in bambini che scendono senza fare una curva è piuttosto alto.
Campetti
Palabione è il cuore del comprensorio. Da valle sale una cabinovia, in quota ci sono una lentissima quadriposto e due skilift. Fra le piste, le due rosse (N e M) che tornano a valle non sono un granché:
la prima è poco più che una stradina, la seconda si salva all'inizio ma poi finisce con una strettoia pericolosissima. Molto meglio stare a monte: le piste sono larghe e prevalentemente nel bosco: quelle che mi sono piaciute di più sono la I, poco battuta, e il tratto centrale della nera Benedetti, che si imbocca dietro lo skilift di Dosso Paso. Quest'impianto raggiunge il punto più alto del comprensorio, 2300 metri. A destra scende un pistone rosso facile, circondato da cunette molto attraenti per i freeriders; a sinistra c'è una nera che va a ricongiungersi con la Benedetti di cui sopra; purtroppo questo tratto, a ridosso delle pareti del monte Palabione, era chiuso, ma attorno alle 14,30 ho visto il gatto che lo batteva. Sul sito lo davano aperto e questo mi ha fatto un po' incazzare. Puntualizzazione: un'altra pista nera (sempre chiamata Benedetti) scende fino ai Campetti, anche questa chiusa, probabilmente molto spesso. Significa che volendo si potrebbe avere una nera di 1100 metri di dislivello...
Palabione
La zona più verso la Valtellina è Magnolta, servita da impianti ormai flinstonici: una cabinovia con le porte che restano 3 dita aperte (e con fuori -10 non è bello...) uno skilift e una biposto lentissima che arriva ai 2060 metri di Piana Galli: è la zona più assolata e ambientalmente bella del comprensorio, con una bella blu divisa in due con vista sulla Valtellina e le Alpi retiche. Ma il punto forte di Magnolta è il cosiddetto Pistone, una nera finalmente battuta, col suo lungo muro nel bosco di fianco alla cabinovia e le case di Aprica 500 metri sotto il naso: pista classica, essenziale, tutta da godere.
Magnolta
Aprica va provata almeno una volta, non fosse altro che per i prezzi: ho sciato con 25$ per il giornaliero (era l'ultimo giorno della “Stagione promozionale”, in alta è 35$), mangiato un ottimo e abbondante piatto di gnocchetti valtellinesi con erbe e pancetta (9$, all'arrivo della cabinovia Magnolta), sotto Baradello mi hanno servito una cioccolata calda al tavolo per 2,5$. Parcheggio ovviamente gratis.
Il difetto di Aprica è la posizione: se uno sale dalla Val Camonica, arrivato a Edolo fa prima ad arrivare a Ponte di Legno; se uno sale dalla Valtellina, una volta a Tirano arriva meglio a Bormio o può azzardare Livigno via Forcola. Aprica può avere senso per comprarci la casa: paese grande, piste vicine, zona bella e fresca anche d'estate; ma una settimana bianca personalmente non ce la farei mai.
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