Difficile descrivere cos'è stato quest'inverno per l'Appennino tosco-emiliano (e non solo lui) senza usare aggettivi retorici...
Parto di buon ora: lungo la fondovalle del Panaro il serpentone d'auto preferisce il Cimone: nessun altro "alto-emiliano" sale al Corno alle Scale?? Alle 8,40 parcheggio vicino alla seggiovia del Cavone. Salendo, usciti dal bosco, comincia lo spettacolo.
Parte alta Cavone
Il Corno alle Scale (1945m) svetta da sud-est col suo strapiombo sorprendente, come se fosse l'ultimo baluardo dell'Appennino settentrionale: si può davvero dire che da qui in giù, fino ai monti Sibillini, ci siano solo "colline".
Dall'altra parte, verso ovest, il Corno mostra la sua faccia opposta: il "paginone", un pendio ampio e dolce che guarda le montagne modenesi: sembra quasi il Grostè a Madonna di Campiglio, se non fosse che qui i burroni sono sotto invece che sopra...
Il "paginone" aspetta di essere firmato!
Le due belle piste dedicate a Tomba coprono un dislivello di 500 metri, e scendono dai pratoni in quota ai boschetti più ripidi a valle: non hanno nulla da invidiare alle piste che l'Abetone ha intitolato a Zeno Colò: tranne la cabinovia che serve quelle, mentre qui ci sono due lente seggiovie a 4.
Quella in basso è un po' il cul de sac del comprensorio: oggi ci ho trovato sempre la coda, anche lunga, complice gara di bimbimminchia che sgomitano in mezzo alla gente, passano sotto i tornelli, lasciano andare seggiovie mezze vuote perché vogliono salirci insieme...
Pista Tomba 2, parte finale
Così mi sposto subito sull'altro versante, esposto a nord. Qui gli impianti principali sono due: un'altra lenta quadriposto con l'ingannevole nome "Direttissima"; e più in quota il mio skilift preferito, il Cupolino: questo sì che è direttissimo, in un attimo sei sul crinale, vicino al Rifugio Duca degli Abruzzi, uno dei più belli dell'intero Appennino.
Zona skilift Cupolino
Due piste molto simpatiche scendono dal Cupolino, e notevoli sono le possibilità di fuoripista: a sinistra dello skilift si costeggia il Cornaccio per poi calare nella valle dello Strofinatoio dalla parte opposta rispetto alla skiroute che scende dalla cima del Corno; a destra c'è un divertentissimo toboga; pendii abbastanza ripidi scendono sotto il Rifugio, da cui si può anche accedere alla spettacolare zona sotto il monte Spigolino: da lì il rientro sulle piste però è più complicato, e preferisco evitare... non vorrei ritrovarmi in fondo alla Val di Gorgo, dal nome che la dice lunga!
Ancora la zona del Cupolino... ma in modalità free-capra
Ho trovato quasi ovunque un gran crostone ventato, che solo dopo le 11 ha cominciato a smollare un po': canalotti con pareti di 3 metri di neve e poco più su l'erba in bella vista... più snowboard che sciatori fuoripista.
Lo Strofinatoio
Il tracciato dello Strofinatoio, che scende dalla cima del Corno alla partenza dello skilift Cupolino, può considerarsi quasi una skiroute, c'è anche un segnale: anche qui le varianti possibili sono molte... purtroppo riesco a fare solo una discesa qui, troppo tempo perso sulle seggiovie, sempre più lente e ferme! Poi dopo le 3 comincio ad essere un po' stanco: meglio tornare sul battuto o al massimo fare una camminatina, giusto per stancarsi fino alla fine!
Il punto più alto del Corno alle Scale si trova poco sopra l'arrivo della seggiovia Rocce.
Panorami dalla cima del Corno alle Scale
La vetta con la croce all'angolo fra i due strapiombi a nord e ad est, ben più spettacolare, è poco più bassa e si chiama Punta Sofia,. Da entrambe si gode un panorama vastissimo, dove le montagne innevatissime dal Cupolino fino al monte Giovo contrastano con la vista sulla collina e la pianura. That's Appennino!
Punta Sofia: fasi di avvicinamento..
Panorami meravigliosi, sospesi sul vuoto!
E' ora di andare, ultima discesa ignorante su ghiaccio puro...
E l'altrettanto ignorante pista Cavone per tornare all'auto: 1600 metri, ore 16,45, 3 marzo: la neve ancora tiene benissimo al Corno alle Scale, Appennino Tosco Emiliano.
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